Werther

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Werther – Jules Massenet
Riviviscenza dell'opera, originariamente messa in scena da Willy Decker


Durata approssimativa: 2 ore e 35 minuti, con un intervallo di 20 minuti
Lingua: Eseguito in francese, con sovratitoli in ceco e inglese
Prima: 7 giugno 2018

 

 

Trama

L'azione si svolge nell'anno 1780 a Wetzlar, città nell'Assia.

 

Atto primo

È il mese di luglio e in casa del borgomastro fervono i preparativi per una festa da ballo; malgrado la concitazione, l'uomo non rinuncia a impartire ai suoi numerosi figli una lezione di canto, insegnando loro una melodia che i bambini intoneranno molti mesi dopo, nel giorno di Natale; nel frattempo Sophie, la giovane secondogenita, assiste la sorella maggiore Charlotte nei preparativi. Molti amici iniziano a recarsi nella casa del borgomastro: tra essi c'è il giovane e sensibile Werther, che al suo arrivo rimane incantato dal rigoglioso giardino dell'abitazione (Je ne sais si je veille). Il borgomastro lo presenta a Charlotte: il ragazzo se ne innamora seduta stante, e ottiene il privilegio di farle da cavaliere al ballo. Sophie, rimasta sola a casa, viene raggiunta da Albert, fidanzato di Charlotte, che fa ritorno da un lungo viaggio: l'uomo rimane deluso dal fatto che la sua ragazza si sia recata al ballo in compagnia di un altro uomo, ma Sophie lo rassicura circa la fedeltà e la serietà del sentimento della sorella (Elle m'aime). I due si congedano e rientrano Werther e Charlotte: il giovane le dichiara il suo amore, ma la ragazza gli parla della promessa, fatta alla madre morente, di sposare Albert. Werther, pur affranto, non si oppone (Il faut nous séparer) e fugge via sconsolato.

 

Atto secondo

Nella piazza cittadina si celebrano le nozze d’oro del pastore. Albert e Charlotte sono sposati da tre mesi e gli amici brindano alla loro unione, mentre Werther, poco lontano, si tormenta nel vedere la sua amata moglie di un altro uomo. Il ragazzo viene poi raggiunto da Albert che, conoscendo i suoi sentimenti, gli dichiara la propria stima per aver rinunciato a Charlotte. Poco dopo Sophie, innamorata di Werther, lo invita a ballare, ma egli la ignora e si reca presso la chiesa della città per dichiarare ancora una volta il suo amore a Charlotte. Sdegnata, ella lo rifiuta per la seconda volta e gli consiglia di allontanarsi per qualche tempo: Werther, disperato, decide di partire, ma le promette che tornerà a trovarla il successivo Natale nella speranza che lei possa aver cambiato idea. Sophie torna a invitare Werther alle danze, ma questi la scaccia in malo modo e le comunica che se ne andrà per sempre: a questa notizia la giovane scoppia in lacrime. Albert, che assiste non visto all'intera scena, comprende che Werther non ha mai cessato di amare la sua Charlotte.

 

Atto terzo

La vigilia di Natale Charlotte rilegge una lettera di Werther: le parole ardenti del giovane la rendono inquieta, poiché si rende conto di ricambiare in qualche modo l'affetto del giovane. Quando Sophie le chiede se l’assenza di Werther la rattristi (Je vous écris), Charlotte non riesce a dissimulare i propri sentimenti e cade in un pianto dirotto. Sopraggiunge proprio in quel momento Werther, che è tornato per tenere fede alla promessa fatta alla sua amata. Rimasto solo con Charlotte, Werther le legge alcuni versi di Ossian da lui appassionatamente tradotti: in questo modo vince le sue resistenze e le strappa un bacio, ma dopo questo fugace momento di abbandono la donna s'infuria e si chiude nella propria camera (Pourquoi me réveiller). Werther comprende che, pur ricambiando il suo amore, Charlotte non violerà mai il giuramento, e fugge disperato. Sopraggiunge Albert, il quale, intuendo cosa sia accaduto tra Werther e Charlotte, rimprovera sua moglie: quando, poco più tardi, Werther gli chiede in prestito le sue pistole col pretesto di dover fare un lungo viaggio, al colmo della gelosia lui gliele consegna, pur sapendo che le utilizzerà per uccidersi. Charlotte intuisce a sua volta la verità e si precipita a casa di Werther.

 

Atto quarto

È suonata la mezzanotte di Natale. Werther ha adoperato le pistole di Albert per spararsi al petto e giace morente nel suo studio; arriva Charlotte e, sentendo la sua voce, il giovane si rianima per un attimo, giusto il tempo di chiederle perdono: la donna vorrebbe andare a chiedere aiuto, ma lui glielo impedisce, per potersi beare della sua visione negli ultimi momenti della sua vita; poiché suicidandosi ha perduto il diritto alla sepoltura, Werther la prega di garantirgli un riposo sereno. (Là-bas, au fond du cimitière). Charlotte ha appena il tempo di confessargli di averlo sempre amato, rimproverandosi di aver sacrificato i propri sentimenti per tener fede al giuramento. Reso felice da quella confessione Werther muore, mentre nella strada adiacente risuonano sinistri i canti natalizi dei figli del borgomastro.

Programma e cast

Teatro Nazionale di Praga

Il Teatro Nazionale di Praga (in ceco, Národní Divadlo) è il più famoso teatro d'Opera boemo ed è considerato monumento nazionale della Repubblica Ceca. Ivi - nella parte annessa del più antico Teatro degli Stati - furono messe in scena per la prima volta nel 1787 il Don Giovanni e nel 1791 La clemenza di Tito, capolavori operistici di Mozart.

 

Storia e descrizione

 

L'Opera di Praga fa parte del patrimonio storico e culturale ceco ed è simbolo di una ricca tradizione artistica e musicale sostenuta da sempre dalle più importanti personalità della società boema. Il progetto fu proposto fin dall'inizio del Risorgimento e cominciò ad essere avviato verso la seconda metà dell'Ottocento quando il Comitato per la costruzione del Teatro Nazionale organizzò le prime raccolte fondi. Nel 1862 fu costruito sul terreno vicino allaMoldava il cosiddetto "Teatro provvisorio", che più tardi divenne parte integrante del edificio. Il 16 maggio 1868 fu posta la prima pietra della struttura e la fabbrica fu affidata all'architetto Josef von Zítek. Il teatro quasi finalizato fu aperto 11 giugno 1881 e, due mesi dopo, probabilmente per colpa di alcuni lattonieri imprudenti, prese fuoco, distruggendo il tetto. Per fortuna, in un solo mese, i cittadini di Praga raccolsero un milione di corone d'oro per la sua ricostruzione e, dopo altri due anni, la "cappella d'oro" fu riparata secondo i progetti di Josef Schulz, potendo così riaprire al pubblico il 18 novembre 1883 con l'opera Libuše di Bedřich Smetana. Al giorno d'oggi il Teatro Nazionale consta di tre complessi artistici - opera, balletto e teatro - che alternano vicendevolmente le loro esibizioni nello storico edificio del Teatro Nazionale, nel Teatro di Stato ed al Teatro Kolowrat. Tutte e tre le ensemble selezionano il loro repertorio non solo fra il ricco patrimonio classico, ma prestano attenzione anche sulla produzione artistica moderna.

 

In auto 

Al centro (OldTown), approccio su Masarykovo nábřeží (Masaryk terrapieno) nella direzione dalla Casa Danzante, all'incrocio di fronte al Teatro Nazionale girare a destra per via Divadelní e poi ancora a destra per via Ostrovní al parcheggio Teatro Nazionale . Il parcheggio costa 50 CZK / h. 

Con il tram 

Per il giorno tram nn 6, 9, 18 e 22 e la notte i tram numeri 53, 57, 58, 59 fino alla fermata "Národní Divadlo" - di fronte al palazzo storico NT; per giorno il tram n ° 17 fino alla fermata "Národní Divadlo". 

In metro 

Per la stazione "Můstek", linea B (gialla), e poi a piedi su strada Národní; o per la stazione "Karlovo namesti" e poi due fermate di tram n ° 6, 18 o 22 fino alla fermata "Národní Divadlo". Per la stazione "Staroměstská", linea A (verde), e poi due fermate di tram n ° 17 fino alla fermata "Národní Divadlo".

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