Jenufa

Ordina biglietti
PreviousAgosto 2031
Lu
Ma
Me
Gi
Ve
Sa
Do

 

Jenůfa – Leoš Janáček | Opera
Durata approssimativa: 2 ore e 20 minuti, incluso un intervallo di 20 minuti
Lingua: ceco, con sopratitoli in inglese e ceco
AVVISO: Questo spettacolo contiene scene di violenza ed è sconsigliato ai bambini.

 

Jenůfa è la prima opera lirica classica di Leoš Janáček, celebre compositore ceco conosciuto a livello internazionale.

 

Leoš Janáček rimase affascinato dal dramma realistico La figliastra della scrittrice ceca Gabriela Preissová, messo in scena per la prima volta nel 1890 al Teatro Nazionale senza grande successo. Fu lo stesso Janáček ad adattare il testo teatrale in un libretto, mantenendone la forma letteraria originale in prosa – una scelta innovativa per l'epoca, dominata dai libretti in versi.

Con una spiccata sensibilità per il dramma popolare e grande empatia, Janáček rappresenta i rapporti umani all’interno di una comunità rurale chiusa, dove tutti sanno tutto di tutti. Questo ambiente condiziona la vita della giovane Jenůfa e soprattutto determina le azioni della sua matrigna Kostelnička, che cerca di preservare la propria reputazione di donna virtuosa e il rispetto della comunità. Nel tentativo di salvaguardare il proprio onore, arriverà addirittura a uccidere in segreto il figlio illegittimo di Jenůfa.

 

Jenůfa è un dramma intenso che affronta temi come la diffidenza, la gelosia, le diverse forme d’amore e la capacità di perdonare l’imperdonabile. Janáček completò l’opera all'inizio del 1903.
A causa di un conflitto con il direttore musicale dell'epoca, Karel Kovařovic, il Teatro Nazionale di Praga rifiutò l’opera. La prima assoluta ebbe quindi luogo il 21 gennaio 1904 al Divadlo na Veveří di Brno. Il Teatro Nazionale di Praga mise in scena Jenůfa solo 12 anni dopo, in una versione rivista. Seguirono rappresentazioni a Vienna (1918) e in molte altre città. Oggi Jenůfa è regolarmente rappresentata nei maggiori teatri d’opera del mondo.

 

Spettacolo consigliato a partire dai 15 anni.

 

 

Trama

L'opera è ambientata in un villaggio di montagna della Slovacchia.

 

Atto 1

Jenůfa, figliastra della Kostelnička, è incinta, a insaputa di tutti, dell'amante Števa Buryja: l'uomo è stato richiamato per la visita di leva, e qualora venisse arruolato nell'esercito le loro nozze non sarebbero più possibili, e il disonore della ragazza verrebbe scoperto. Per loro fortuna, Števa viene esonerato dal servizio militare, e per i festeggiamenti che ne seguono si ubriaca così tanto che la Kostelnička, indignata, impone che le nozze con la figliastra vengano ritardate di un anno affinché il promesso sposo impari ad essere più moderato.
Di Jenůfa è tuttavia innamorato anche Laca, fratellastro di Števa, gelosissimo del rapporto tra i due: Laca stuzzica la ragazza insinuandole che il fratellastro non la amerebbe se fosse una brutta ragazza. Alle resistenze di Jenůfa, Laca in un impeto d'ira le sfregia il volto con il coltello.

 

Atto 2

Cinque mesi dopo, Jenůfa è creduta da tutti a Vienna a fare la cameriera, ma in realtà la ragazza è nascosta, all'insaputa di tutti, a casa della Kostelnička, dove in segreto ha partorito il figlio di Števa. La matrigna medita su come agire per allontanare dalla ragazza la vergogna di essere madre senza un matrimonio, e convoca Števa per capire le sue intenzioni: l'uomo, tuttavia, afferma di non voler più sposare Jenůfa, perché così sfigurata non le piace più. Egli, impegnatosi nel frattempo con Karolka, la figlia del sindaco, è intenzionato a mantenere comunque il figlio, sebbene non sia disposto a riconoscerlo.
Congedato Števa, Kostelnička riceve la visita del pentito Laca, ed ancora innamorato di Jenůfa. L'uomo si dimostra pronto a sposare la ragazza, ma ha delle remore circa l'affidamento del bambino. La matrigna, capendo che il figlio di Števa potrebbe essere un impedimento al matrimonio, mente a Laca dicendogli che il bambino è morto, e lo congeda. Una volta uscito, Kostelnička decide di uccidere il bambino, abbandonandolo nella neve. Al suo ritorno, la donna ritrova Jenůfa sveglia, ancora confusa dopo il delirio del parto: Kostelnička le mente dicendo che il bambino è morto durante il travaglio; inoltre la mette al corrente delle nozze di Števa con Karolka, e del proposito di Laca di sposarla, che torna per dichiararle il suo amore. Jenůfa accetta, mentre la matrigna inizia a sentire il peso del rimorso per l'infanticidio.

 

Atto 3

Due mesi dopo, fervono i preparativi per le nozze di Jenůfa e Laca. Improvvisamente per il villaggio si sparge la notizia del ritrovamento del corpo di un bambino nel fiume, scoperto dopo il disgelo: con orrore, Jenůfa riconosce i vestiti del figlio. La folla, sconvolta, fa per linciare la ragazza, difesa dal solo Laca; Kostelnička, rosa dai rimorsi e emotivamente instabile a causa degli incubi, decide allora di confessare il delitto. Alla notizia della paternità del bambino, Karolka decide di rompere il fidanzamento con Števa, che si allontana affranto. Prima che venga assicurata alla giustizia, Jenůfa perdona la matrigna, e rimane con il solo Laca, pronti a vivere la nuova vita assieme.

Programma e cast

Teatro Nazionale di Praga

Il Teatro Nazionale di Praga (in ceco, Národní Divadlo) è il più famoso teatro d'Opera boemo ed è considerato monumento nazionale della Repubblica Ceca. Ivi - nella parte annessa del più antico Teatro degli Stati - furono messe in scena per la prima volta nel 1787 il Don Giovanni e nel 1791 La clemenza di Tito, capolavori operistici di Mozart.

 

Storia e descrizione

 

L'Opera di Praga fa parte del patrimonio storico e culturale ceco ed è simbolo di una ricca tradizione artistica e musicale sostenuta da sempre dalle più importanti personalità della società boema. Il progetto fu proposto fin dall'inizio del Risorgimento e cominciò ad essere avviato verso la seconda metà dell'Ottocento quando il Comitato per la costruzione del Teatro Nazionale organizzò le prime raccolte fondi. Nel 1862 fu costruito sul terreno vicino allaMoldava il cosiddetto "Teatro provvisorio", che più tardi divenne parte integrante del edificio. Il 16 maggio 1868 fu posta la prima pietra della struttura e la fabbrica fu affidata all'architetto Josef von Zítek. Il teatro quasi finalizato fu aperto 11 giugno 1881 e, due mesi dopo, probabilmente per colpa di alcuni lattonieri imprudenti, prese fuoco, distruggendo il tetto. Per fortuna, in un solo mese, i cittadini di Praga raccolsero un milione di corone d'oro per la sua ricostruzione e, dopo altri due anni, la "cappella d'oro" fu riparata secondo i progetti di Josef Schulz, potendo così riaprire al pubblico il 18 novembre 1883 con l'opera Libuše di Bedřich Smetana. Al giorno d'oggi il Teatro Nazionale consta di tre complessi artistici - opera, balletto e teatro - che alternano vicendevolmente le loro esibizioni nello storico edificio del Teatro Nazionale, nel Teatro di Stato ed al Teatro Kolowrat. Tutte e tre le ensemble selezionano il loro repertorio non solo fra il ricco patrimonio classico, ma prestano attenzione anche sulla produzione artistica moderna.

 

In auto 

Al centro (OldTown), approccio su Masarykovo nábřeží (Masaryk terrapieno) nella direzione dalla Casa Danzante, all'incrocio di fronte al Teatro Nazionale girare a destra per via Divadelní e poi ancora a destra per via Ostrovní al parcheggio Teatro Nazionale . Il parcheggio costa 50 CZK / h. 

Con il tram 

Per il giorno tram nn 6, 9, 18 e 22 e la notte i tram numeri 53, 57, 58, 59 fino alla fermata "Národní Divadlo" - di fronte al palazzo storico NT; per giorno il tram n ° 17 fino alla fermata "Národní Divadlo". 

In metro 

Per la stazione "Můstek", linea B (gialla), e poi a piedi su strada Národní; o per la stazione "Karlovo namesti" e poi due fermate di tram n ° 6, 18 o 22 fino alla fermata "Národní Divadlo". Per la stazione "Staroměstská", linea A (verde), e poi due fermate di tram n ° 17 fino alla fermata "Národní Divadlo".

Eventi correlati